Patata della Sila: patrimonio IGP

Versatile e ricca di principi nutritivi, la Patata della Sila cresce in uno degli ambienti naturali più suggestivi del nostro paese. E si propone di diventare il piatto forte dei tuoi menù.

 

Se oggi possiamo gustare la Patata della Sila, lo dobbiamo solo ai conquistatori spagnoli, che alla fine del 1400 scoprirono le Americhe. Questo lo sai anche tu, ma sapevi anche che le sue origini sono andine? Il tubero che noi tutti oggi apprezziamo, infatti, è originario delle Ande e per molto tempo ha rappresentato la base dell’alimentazione di Aztechi e Incas.

Oggi che la patata fa parte a pieno titolo della nostra tradizione gastronomica, è davvero curioso pensare che al suo arrivo in Italia, fu inizialmente guadata con diffidenza, al punto che per qualche tempo fu coltivata da Papa Pio V per solo scopo ornamentale.

Ma ovviamente, ben presto ci si accorse della sua bontà e, soprattutto, delle sue proprietà nutritive, che nei periodi di guerra o di carestia, contribuirono a sfamare intere generazioni di contadini. Nel 1600, poi, la coltivazione della patata si estese anche nel sud del nostro paese e sono del 1811 i primi riferimenti alla coltivazione del tubero nella zona della Sila. Da lì in poi, è storia. E che storia!

 

Sila: il regno della patata silana

Quando si parla di Calabria, il pensiero corre subito alla Patata della Sila, coltivata solo ed esclusivamente nell’area protetta del Parco Nazionale omonimo, che si estende per ben 150.000 ettari fra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Centocinquantamila ettari di ricchezze naturali che punteggiano una zona che non scende mai sotto i 1300 m di altitudine ed è ricoperta di meravigliosi boschi di faggi e conifere. Non pensi che valga la pena farci un viaggetto?

La Sila è il posto perfetto per una scampagnata: la natura incontaminata e selvaggia colpisce al primo sguardo, mentre al secondo ruba letteralmente l’anima. Contrariamente a quanto si possa pensare, in questa zona piove molto, al punto che la Sila è ricca di corsi d’acqua che corrono selvaggi verso la valle e di laghi, sulle cui sponde si abbeverano diversi mammiferi, fra cui cervi, camosci, cinghiali e daini. Riesci ad immaginare lo spettacolo al tramonto?

Ma la Sila, come dicevamo, è anche la patria della Patata silana, che da sola è riuscita a portare alla ribalta un’area del meridione altrimenti troppo spesso, ingiustamente dimenticata.


 

La patata della Sila: caratteristiche

Riconosciuta come prodotto IGP, la Patata della Sila cresce a un’altitudine di circa 1300 metri, quindi deve affrontare incredibili sbalzi termici, che possono raggiungere anche i 20 gradi di differenza tra il giorno e la notte. Ma niente paura: questo tubero è estremamente resistente, anche grazie alle cure dei coltivatori, che rinunciano a sfruttare in modo intensivo il terreno, il  quale viene invece sottoposto a rotazione, alternando grano o foraggio alla Patata silana.

Il sapore lo conosci bene: è forte, marcato e grazie alla forte concentrazione di amido, si presta alla realizzazione di succulenti gnocchi e croccanti patatine fritte. A pasta gialla o a pasta bianca, le Patate della Sila sono altresì delle valide alleate per il tuo regime dietetico: sono, infatti, povere di grassi, contengono fibre in quantità, vitamine del gruppo B, potassio, fosforo e carotene, dalle preziose proprietà antiossidanti. E poi, tieniti forte: l’apporto energetico della Patata della Sila è piuttosto basso: attestandosi sulle 72 calorie ogni 100 gr di prodotto, pensa a quante scorpacciate potrai farne!

Che ne dici, non è un altro ottimo motivo per decidere di farla entrare a pieno titolo nella tua dieta?


 

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